DETOUR, LA CANAGLIA A GENOVA

Autoproduzione Il Sottovoce, 2006 (prima edizione, luglio 2002)

“Per tutti questi motivi, venerdì 20 luglio è stato un giorno di rivolta. Aver condiviso con migliaia di persone l’esperienza fisica e mentale di una nuova dimensione dello spazio urbano; aver respirato, sia pure per poche ore, l’atmosfera di un potenziale mondo alla rovescia, le cui strade non sono più i binari che portano sempre negli stessi posti, ma i terreni di avventure e di sorprese: tutto ciò è benzina sul fuoco che brucia coloro che non si rassegnano alla sopravvivenza. L’aver esperito la libertà nelle strade diventa automaticamente la base di una rivendicazione politica senza compromessi: la rivoluzione della vita quotidiana. Per le persone che sentono queste cose, il venerdì di un anno fa a Genova rimane un dies signanda albo lapillo, non un lutto da celebrare, ma una festa da rinnovare. Soltanto un’inflazione di situazioni simili, e mai nessun tribunale, potrà rendere giustizia alla lotta e alla morte di Carlo Giuliani”.

 


PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI. NOTE SULLO STADIO ATTUALE DELLE NOCIVITA’ E DELLA TECNOSCIENZA

 

Autoproduzione Il Sottovoce, 2006

Il dominio nocivo della tecnoscienza sull’uomo non accenna ad allentare la sua presa mortale. Mentre all’orizzonte si staglia sempre più vicino lo spettro delle nanotecnologie, questo opuscolo fa il punto sulla situazione attuale attraverso due scritti diversi ma convergenti. Il primo fa un bilancio (finale?) della lotta contro gli OGM combattuta negli anni scorsi in Francia da una frangia radicale; il secondo punta invece l’indice contro la ricerca in senso generale, spiegando il suo ruolo di completa subordinazione al dominio del capitale.

SULL’UTILITA’ E IL DANNO DEL CINEMA ALLA VITA. INVITO AI FILM DI GUY DEBORD

Autoproduzione Il Sottovoce, 2006, ristampa dell’opuscolo realizzato in occasione della proiezione dei film di Debord presso la libreria Annexia di Genova nel febbraio 2004

“…E’ la spiegazione che dava Hitchcock del fascino del cinema quando diceva: “E’ la vita senza tempi morti”. Orbene per Debord questo segreto per rendere attraente il passaggio del tempo, grazie alla libertà di cominciare e finire, è ciò che più manca alla vita quale è socialmente organizzata, ed è ciò che dall’arte la vita quotidiana che si libera deve riuscire a imparare. La vita “senza tempi morti”: non altra è la definizione situazionista della ricchezza da conquistare e, specularmene, della miseria […] La creazione delle situazioni, nella diversa civiltà per la quale il giovane Debord si proponeva di operare, sarebbe stata appunto “il passaggio dall’uno all’altro di quegli scenari e di quei conflitti di cui i personaggi della tragedia morivano in ventiquattr’ore: ma il tempo di vivere non mancherà più”. Il rapporto di Debord con il cinema, come in ogni altra delle sue manifestazioni, fin dalla prima gioventù, è dominato esattamente da questo sentimento: che il tempo di vivere davvero le cose manca, che esso passa, e noi passiamo con lui, logorati dalla separazione, dal non intervento tempestivo, dall’incomprensione, dalla mancanza di un linguaggio comune che ci condannano ad una clandestinità senza storia”.

 

proiezione de IL RAS DEL QUARTIERE

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IL RAS DEL QUARTIERE (1983)

"Muore anche l’impero della notte,i suoi guerrieri
vanno via prima del domani e i nostri fari illumineranno le strade vuote dei
quartieri della notte"

P.F.M. – "Chi ha paura della notte?"
(sigla di inizio film)

 

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Nel quartiere la vita non è
mica facile.

Bande,mafiosetti,affaristi,sfruttamento.

Sbirri,telecamere,cancelli,esercito,ronde..

I profitti di pochi vengono
difesi con l’odio e la violenza.

La strada fa paura..ma a
chi vuoi affidare la tua (in)sicurezza?

Un’altra soluzione ci
sarebbe..

Esci di casa ! Per
incontrarsi,bere qualcosa,farsi due risate.

E magari qualcos’altro…

 

dalle 19 Aperitivo di sottoscrizione in solidarietà
all’Abruzzo

h 20:30 proiezione film

VENERDì 17 APRILE

IL GRIMALDELLO Via Della Maddalena 81R

proiezione di UOMINI E COBRA

per la rassegna "quattro film d’evasione"

MERCOLEDì 15 APRILE, H. 21 (dalle ore 19 aperitivo di sottoscrizione)
presso il GRIMALDELLO, in via della Maddalena 81r

proiezione di

UOMINI E COBRA

USA, 1970
Regia: Joseph L. Mankiewicz. Con Kirk Douglas, John Randolph, Burgess Meredith, Alan Hale, Arthur O’Connell
Il film è ambientato in Arizona nel 1883. Dopo una sanguinosa rapina, il ladro Paris Pitman (Kirk Douglas) elimina i suoi complici e nasconde la refurtiva in una fossa piena di cobra ma viene arrestato dall’anziano sceriffo Lopeman (Henry Fonda) prima che possa recuperare il denaro. Trasferito in un carcere e condannato ai lavori forzati, riesce subito a farsi amare dagli altri carcerati e corrompe il direttore del penitenziario spargendo la voce sul suo bottino. Ma il direttore della prigione viene ucciso da un carcerato e sostituito proprio da Lopeman; questi, molto meno severo e più umano del suo predecessore, non fa più lavorare i detenuti e inizia una specie di programma di rieducazione dei carcerati. Pitman riesce a sobillare una rivolta e a fuggire via dal carcere, raggiungendo il nascondiglio della refurtiva; viene però …

UN TESTO DI MIKE DAVIS SULLA RIVOLTA IN GRECIA

Los Angeles 1992, Francia 2005, oggi la Grecia. Le nostre società
sono sature di una rabbia non riconosciuta che all’improvviso si
cristallizza intorno a un abuso o a un atto di repressione. Ma gli
studenti ellenici, consapevoli di essere una «generazione perduta» e
derubata del futuro, mettono in scena una ribellione «dopo Seattle»,
che non chiede riforme
.


Continue reading “UN TESTO DI MIKE DAVIS SULLA RIVOLTA IN GRECIA”

i fuochi della grecia scaldano i nostri cuori

IL FANTASMA DELLA LIBERTA’ ARRIVA SEMPRE CON UN COLTELLO TRA I DENTI

Il fantasma della liberta’ arriva sempre con un coltello tra i denti.

Sparare alla carne e’ il punto piu’ alto dell’oppressione sociale.
Tutte le pietre disselciate dal pavimento e lanciate sugli scudi della
polizia alle vetrine dei templi delle comodita’; tutte le bottiglie
incendiarie traccianti orbite di fuoco nei cieli notturni; tutte le
barricate erette nelle strade della citta’ separando le nostre zone
dalle loro; tutti i depositi di spazzatura della societa’ consumista
cui le fiamme delle rivolte hanno finalmente dato un senso; tutti i
pugni levati al cielo; queste sono le armi che danno carne e potere
reale, non solo alla resistenza, ma anche alla liberta’.

E’ anche solo per questo sentimento di liberta’ che vale la pena
scommettere su questi momenti: il sentimento delle mattine dimenticate
della nostra infanzia, quando tutto poteva succedere perche’ erano
nostre, come esseri umani creativi, non i futuri uomini macchina
produttivi della subordinazione, il lavoratore alienato, il
proprietario privato, il padre di famiglia.

E’ il sentimento che ti fa scontrare con i nemici
della liberta’ – che non te li fa piu’ temere.
E’ per questo che tutti coloro che vogliono occuparsi dei loro affari,
come se niente stia succedendo, come se niente fosse mai successo,
hanno serie ragioni per essere spaventati.

Il fantasma della liberta’ arriva sempre con un
coltello tra i denti, con violenza per rompere ogni catena che riduca
la vita ad una miserabile ripetizione, utile solo alla riproduzione
delle relazioni sociali del dominio.
Dal sabato 6 dicembre nessuna citta’ in questo paese funziona
normalmente, non c’e’ modo di andare a fare la spesa, non ci sono
strade libere per andare ai nostri posti di lavoro, non ci sono
nottizie su prossimi ristabilimenti governativi, non continua quel
noncurante zapping tra gli stili di vita degli shows televisivi, non ci
sono movide notturne intorno a piazza Syntagma, eccetera.

Queste notti, questi giorni, appartengono ad Alexis!
Come surrealisti, siamo stati nelle strade dal primo momento, insieme a
centinaia di altri ribelli e altra gente che solidarizzava, perche’ il
surrealismo e’ nato dal respiro della strada e non ha intenzione di
abbandonarlo. Dopo la resistenza di massa agli assassini di Stato, il
vento della strada e’ piu’ caldo, piu’ ospitale, piu’ creativo.

Proporre una direzione a questo movimento non ci
appartiene. Invece facciamo nostra ogni responsabilita’ della lotta
comune, perche’ e’ una lotta per la liberta’.
Senza essere partigiani della violenza cieca o della violenza per la
violenza, senza essere obbligati ad accettare ogni espressione di
questo fenomeno di massa, lo consideriamo totalmente corretto.

Non lasciamo che questo alito infiammabile di poesia si calmi, tantomeno che muoia!

Convertiamolo invece in utopia certa: la trasformazione del mondo e della vita!

Nessuna pace per la polizia e per i suoi dirigenti!

Chi non riesce a comprendere questa rabbia puo’ semplicemente tacere!

 

Gruppo surrealista di Atene – 
fine dicembre 2008

proiezione di AMERICAN HARDCORE

VENERDì 10 APRILE, H.20.30

presso lo spazio di documentazione IL GRIMALDELLO
in via della Maddalena 81r

proiezione del documentario:

AMERICAN HARDCORE
THE HISTORY OF AMERICAN PUNK ROCK 1980-1986

"PIÙ DURO, PIÙ VELOCE, PIÙ AD ALTO VOLUME!"

"…l’hardcore punk non fu solo musica, ma una forma di protesta
contro il regime conservatore del presidente americano Ronald Reagan,
che qui viene raccontato dalla viva voce dei componenti delle punk band
più importanti e da noti artisti quali Moby e Matthew Barney. Una scena
che fu un vero e proprio pugno in faccia alle multinazionali della
musica e al mainstream. Grazie al DO IT YOURSELF, si diffuse
selvaggiamente in pochi mesi in tutti gli Stati Uniti costituendo il
nuovo underground americano.

“L’ho tenuto imbottigliata dentro per anni,
invece di lottare o di piangere.
Adesso è tempo di lasciarla uscire,
il mio punto d’ebollizione sta per arrivare.” SSD

Colonna sonora di e interviste a: BLACK FLAG, MINOR THREAT, DOA, BAD
BRAINS, CIRCLE JERKS, MDC, SSD, CORROSION OF CONFORMITY,SUICIDAL
TENDENCIES, FLIPPER, CRO-MAGS, ADOLESCENTS, 7 SECONDS, MIDDLE CLASS,
AGNOSTIC FRONT, MURPHY’S LAW, YOUTH BRIGADE, GANG GREEN.

dalle ore 19 aperitivo di sottoscrizione

presentazione del libro GLI ARDITI DEL POPOLO

PRESENTAZIONE DEL LIBRO:

“Gli ARDITI DEL
POPOLO”
LA PRIMA LOTTA ARMATA CONTRO IL FASCISMO
(1921-1922)

Sarà
presente l’autore

Andrea Staid

 

La convinzione che la storia la scrivano i vincitori non può spiegare
l’oblio che l’arditismo popolare ha incontrato dalla sua morte ai giorni
nostri.
Sorti su iniziativa di Argo Secondari nell’estate del 1921 con l’intento di
difendere le masse lavoratrici dalle azioni squadristiche dei fascisti, gli
Arditi del popolo si diffondono rapidamente su quasi tutto il territorio
nazionale.
Vi aderiscono migliaia di giovani e di lavoratori di varia tendenza politica,
che vedono nel movimento un efficace strumento di opposizione alla violenza
delle camicie nere.

 

                                                                           
 "Ricordare il passato può
dare origine ad intuizioni pericolose
                                                           
e la società stabilita sembra temere i contenuti sovversivi della
memoria"

 

SABATO 17 maggio, dalle ore 19 con aperitivo

 

proizione video sui campi profughi palestinesi in libano

DOMENICA 11 MAGGIO , dalle H
19

In collaborazione
con l’associazione ZAATAR

Aperitivo di sottoscrizione per il
collettivo anarchico

A-film

Due compagni del collettivo
presenteranno, a seguire, la proiezione di alcuni cortometraggi girati
recentemente nel campo profughi palestinesi di Nahr al-Bared, (nella foto)
distrutto dall’esercito libanese

La
quantità di furti, incendi dolosi e distruzioni intenzionali ad Nahr al-Bared,
indicano un sistematico e collettivo esproprio del campo, da parte
dell’Esercito Libanese, tra il settembre 2007 ed il marzo 2008

L’Esercito
ha finora proibito decisamente qualunque ripresa video o foto a Nahr al-Bared e
con isuoi servizi segreti e i collaborazionisti locali si è assicurato che
nessuno potesse infrangere questa legge non scritta.I documenti filmati parlano
delle accuse nel dettaglio.

LETTERA AI SOPRAVISSUTI

Commento a…

Sergio Ghirardi
Lettera aperta ai sopravissuti.

Dall’economia della catastrofe alla società del dono.

Nautilus, Torino, 2007

Appunti sparsi per due presentazioni tra Genova e Padova.

Quando
le cose sono arrivate a questo punto, quando gli errori si sono a tal
punto accumulati, non c’è che un modo per rimettere in ordine la
facoltà di pensare, ed è quello di dimenticare tutto quanto abbiamo
appreso, di riprendere da capo le nostre idee e di ricostruire, come
dice Bacone, l’intendimento umano”

Charles Fourier

Il
libro di Sergio ha senz’altro un merito: quello di affrontare il tema
della crisi, del disastro e dell’ipotesi (o della necessità) di un suo
superamento in termini non scontati. O almeno non scontati entro certi
termini, che sono quelli dell’analisi politica di stampo marxista,
incentrata sull’analisi economica della realtà, dei suoi momenti di
crisi.

Continue reading “LETTERA AI SOPRAVISSUTI”