video DETOUR, OVVERO COME ACCADDE CHE VENERDì 2001 UN’IMPREVEDIBILE DERIVA ABBIA TRASFORMATO UNA FARSA ANNUNCIATA IN SOMMOSSA REALE

 

Autoproduzione Il Sottovoce, 2006 (prima edizione 2003), dvd, durata 90′

GLI AUTORI:

Nell’ora della rivolta non ci si sente più soli nella città” Furio Jesi

“Questo film – realizzato nel 2003 come integrazione di un’opuscolo controinformativo sulle giornate del G8 di Genova 2001 – è il resoconto di una deriva collettiva e rivoltosa realizzata il venerdì 20 luglio. Fare un film ad anni di distanza da quegli avvenimenti non ci è sembrato inattuale perché la rivolta che ha caratterizzato “i fatti di Genova” ha messo in pratica una critica radicale della forma della città (del suo ruolo nel sistema di dominio attuale e dell’uso che se ne può fare contro questo stesso sistema) che apre prospettive cariche di potenzialità per la vita di tutti i giorni. La deriva è infatti una forma di rivolta nell’uso dello spazio e del tempo del quotidiano che mette in discussione il dominio e che è tanto più esaltante quando viene praticata collettivamente come è successo a Genova. Alla rappresentazione, allo spettacolo della realtà, preferiamo l’azione sulla realtà stessa. Ciononostante abbiamo deciso di realizzare questo video per diffondere un pensiero radicalmente altro da quello pressoché “unico” imposto sulla storia del G8 in questi anni. Consapevoli che l’immagine è lo strumento maggiormente utilizzato dal dominio per la repressione degli individui in occasioni come quella di Genova, abbiamo deciso di usare soltanto immagini già viste in altri video per ricostruire quel giorno di rivolta”.

RECENSIONI:

“Finalmente “l’area black bloc italiana” prende la parola e fornisce immagini e interpretazione di quanto successe durante le manifestazioni anti g8 del 2001 a Genova. Un film eccezionale… non adatto ai deboli di cuore” (DDE cine)
“…tempo fa avevo tirato giù a mano un elenco di video sul G8, una valanga di titoli, una trentina come minimo (ma ne mancano ancora). fuori orario ha trasmesso molte ore di video sul G8…il più curioso di tutti è il video situazionista “Detour”…” (dalla rete)
“Il miglior film su G8-Genova: ha una tesi e la dimostra” (dalla rete)

L’intero video è visibile a questo indirizzo

http://www.archive.org/details/Detour-LaCanagliaAGenova

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H.ARENDT – IMPERIALISMO TOTALITARIO, RIFLESSIONI SULLA RIVOLUZIONE UNGHERESE

Autoproduzione Il Sottovoce, 2006

Dopo che, in occasione del cinquantenario, televisioni e giornali hanno diviso le spoglie della rivolta ungherese del ’56 tra la cronaca delle manifestazioni nazionalistiche d’oggi e il giudizio storico di una ribellione all’oppressione sovietica in nome dei valori liberali dell’Occidente “democratico” e capitalista, è nostra urgenza rivendicare la verità storica. I testi qui proposti – quello della Arendt concepito come epilogo a Le origini del totalitarismo e quello di Castoriadis scritto a vent’anni di distanza – analizzano e rilanciano la radicalità di quegli eventi, l’aver saputo contrapporre all’oppressione totalitaria del socialismo burocratico sovietico il modello rivoluzionario del comunismo dei consigli.
 

 

 

DETOUR, LA CANAGLIA A GENOVA

Autoproduzione Il Sottovoce, 2006 (prima edizione, luglio 2002)

“Per tutti questi motivi, venerdì 20 luglio è stato un giorno di rivolta. Aver condiviso con migliaia di persone l’esperienza fisica e mentale di una nuova dimensione dello spazio urbano; aver respirato, sia pure per poche ore, l’atmosfera di un potenziale mondo alla rovescia, le cui strade non sono più i binari che portano sempre negli stessi posti, ma i terreni di avventure e di sorprese: tutto ciò è benzina sul fuoco che brucia coloro che non si rassegnano alla sopravvivenza. L’aver esperito la libertà nelle strade diventa automaticamente la base di una rivendicazione politica senza compromessi: la rivoluzione della vita quotidiana. Per le persone che sentono queste cose, il venerdì di un anno fa a Genova rimane un dies signanda albo lapillo, non un lutto da celebrare, ma una festa da rinnovare. Soltanto un’inflazione di situazioni simili, e mai nessun tribunale, potrà rendere giustizia alla lotta e alla morte di Carlo Giuliani”.

 


PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI. NOTE SULLO STADIO ATTUALE DELLE NOCIVITA’ E DELLA TECNOSCIENZA

 

Autoproduzione Il Sottovoce, 2006

Il dominio nocivo della tecnoscienza sull’uomo non accenna ad allentare la sua presa mortale. Mentre all’orizzonte si staglia sempre più vicino lo spettro delle nanotecnologie, questo opuscolo fa il punto sulla situazione attuale attraverso due scritti diversi ma convergenti. Il primo fa un bilancio (finale?) della lotta contro gli OGM combattuta negli anni scorsi in Francia da una frangia radicale; il secondo punta invece l’indice contro la ricerca in senso generale, spiegando il suo ruolo di completa subordinazione al dominio del capitale.

SULL’UTILITA’ E IL DANNO DEL CINEMA ALLA VITA. INVITO AI FILM DI GUY DEBORD

Autoproduzione Il Sottovoce, 2006, ristampa dell’opuscolo realizzato in occasione della proiezione dei film di Debord presso la libreria Annexia di Genova nel febbraio 2004

“…E’ la spiegazione che dava Hitchcock del fascino del cinema quando diceva: “E’ la vita senza tempi morti”. Orbene per Debord questo segreto per rendere attraente il passaggio del tempo, grazie alla libertà di cominciare e finire, è ciò che più manca alla vita quale è socialmente organizzata, ed è ciò che dall’arte la vita quotidiana che si libera deve riuscire a imparare. La vita “senza tempi morti”: non altra è la definizione situazionista della ricchezza da conquistare e, specularmene, della miseria […] La creazione delle situazioni, nella diversa civiltà per la quale il giovane Debord si proponeva di operare, sarebbe stata appunto “il passaggio dall’uno all’altro di quegli scenari e di quei conflitti di cui i personaggi della tragedia morivano in ventiquattr’ore: ma il tempo di vivere non mancherà più”. Il rapporto di Debord con il cinema, come in ogni altra delle sue manifestazioni, fin dalla prima gioventù, è dominato esattamente da questo sentimento: che il tempo di vivere davvero le cose manca, che esso passa, e noi passiamo con lui, logorati dalla separazione, dal non intervento tempestivo, dall’incomprensione, dalla mancanza di un linguaggio comune che ci condannano ad una clandestinità senza storia”.

 

proiezione de IL RAS DEL QUARTIERE

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IL RAS DEL QUARTIERE (1983)

"Muore anche l’impero della notte,i suoi guerrieri
vanno via prima del domani e i nostri fari illumineranno le strade vuote dei
quartieri della notte"

P.F.M. – "Chi ha paura della notte?"
(sigla di inizio film)

 

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Nel quartiere la vita non è
mica facile.

Bande,mafiosetti,affaristi,sfruttamento.

Sbirri,telecamere,cancelli,esercito,ronde..

I profitti di pochi vengono
difesi con l’odio e la violenza.

La strada fa paura..ma a
chi vuoi affidare la tua (in)sicurezza?

Un’altra soluzione ci
sarebbe..

Esci di casa ! Per
incontrarsi,bere qualcosa,farsi due risate.

E magari qualcos’altro…

 

dalle 19 Aperitivo di sottoscrizione in solidarietà
all’Abruzzo

h 20:30 proiezione film

VENERDì 17 APRILE

IL GRIMALDELLO Via Della Maddalena 81R

proiezione di UOMINI E COBRA

per la rassegna "quattro film d’evasione"

MERCOLEDì 15 APRILE, H. 21 (dalle ore 19 aperitivo di sottoscrizione)
presso il GRIMALDELLO, in via della Maddalena 81r

proiezione di

UOMINI E COBRA

USA, 1970
Regia: Joseph L. Mankiewicz. Con Kirk Douglas, John Randolph, Burgess Meredith, Alan Hale, Arthur O’Connell
Il film è ambientato in Arizona nel 1883. Dopo una sanguinosa rapina, il ladro Paris Pitman (Kirk Douglas) elimina i suoi complici e nasconde la refurtiva in una fossa piena di cobra ma viene arrestato dall’anziano sceriffo Lopeman (Henry Fonda) prima che possa recuperare il denaro. Trasferito in un carcere e condannato ai lavori forzati, riesce subito a farsi amare dagli altri carcerati e corrompe il direttore del penitenziario spargendo la voce sul suo bottino. Ma il direttore della prigione viene ucciso da un carcerato e sostituito proprio da Lopeman; questi, molto meno severo e più umano del suo predecessore, non fa più lavorare i detenuti e inizia una specie di programma di rieducazione dei carcerati. Pitman riesce a sobillare una rivolta e a fuggire via dal carcere, raggiungendo il nascondiglio della refurtiva; viene però …

UN TESTO DI MIKE DAVIS SULLA RIVOLTA IN GRECIA

Los Angeles 1992, Francia 2005, oggi la Grecia. Le nostre società
sono sature di una rabbia non riconosciuta che all’improvviso si
cristallizza intorno a un abuso o a un atto di repressione. Ma gli
studenti ellenici, consapevoli di essere una «generazione perduta» e
derubata del futuro, mettono in scena una ribellione «dopo Seattle»,
che non chiede riforme
.


Leggi tutto “UN TESTO DI MIKE DAVIS SULLA RIVOLTA IN GRECIA”

i fuochi della grecia scaldano i nostri cuori

IL FANTASMA DELLA LIBERTA’ ARRIVA SEMPRE CON UN COLTELLO TRA I DENTI

Il fantasma della liberta’ arriva sempre con un coltello tra i denti.

Sparare alla carne e’ il punto piu’ alto dell’oppressione sociale.
Tutte le pietre disselciate dal pavimento e lanciate sugli scudi della
polizia alle vetrine dei templi delle comodita’; tutte le bottiglie
incendiarie traccianti orbite di fuoco nei cieli notturni; tutte le
barricate erette nelle strade della citta’ separando le nostre zone
dalle loro; tutti i depositi di spazzatura della societa’ consumista
cui le fiamme delle rivolte hanno finalmente dato un senso; tutti i
pugni levati al cielo; queste sono le armi che danno carne e potere
reale, non solo alla resistenza, ma anche alla liberta’.

E’ anche solo per questo sentimento di liberta’ che vale la pena
scommettere su questi momenti: il sentimento delle mattine dimenticate
della nostra infanzia, quando tutto poteva succedere perche’ erano
nostre, come esseri umani creativi, non i futuri uomini macchina
produttivi della subordinazione, il lavoratore alienato, il
proprietario privato, il padre di famiglia.

E’ il sentimento che ti fa scontrare con i nemici
della liberta’ – che non te li fa piu’ temere.
E’ per questo che tutti coloro che vogliono occuparsi dei loro affari,
come se niente stia succedendo, come se niente fosse mai successo,
hanno serie ragioni per essere spaventati.

Il fantasma della liberta’ arriva sempre con un
coltello tra i denti, con violenza per rompere ogni catena che riduca
la vita ad una miserabile ripetizione, utile solo alla riproduzione
delle relazioni sociali del dominio.
Dal sabato 6 dicembre nessuna citta’ in questo paese funziona
normalmente, non c’e’ modo di andare a fare la spesa, non ci sono
strade libere per andare ai nostri posti di lavoro, non ci sono
nottizie su prossimi ristabilimenti governativi, non continua quel
noncurante zapping tra gli stili di vita degli shows televisivi, non ci
sono movide notturne intorno a piazza Syntagma, eccetera.

Queste notti, questi giorni, appartengono ad Alexis!
Come surrealisti, siamo stati nelle strade dal primo momento, insieme a
centinaia di altri ribelli e altra gente che solidarizzava, perche’ il
surrealismo e’ nato dal respiro della strada e non ha intenzione di
abbandonarlo. Dopo la resistenza di massa agli assassini di Stato, il
vento della strada e’ piu’ caldo, piu’ ospitale, piu’ creativo.

Proporre una direzione a questo movimento non ci
appartiene. Invece facciamo nostra ogni responsabilita’ della lotta
comune, perche’ e’ una lotta per la liberta’.
Senza essere partigiani della violenza cieca o della violenza per la
violenza, senza essere obbligati ad accettare ogni espressione di
questo fenomeno di massa, lo consideriamo totalmente corretto.

Non lasciamo che questo alito infiammabile di poesia si calmi, tantomeno che muoia!

Convertiamolo invece in utopia certa: la trasformazione del mondo e della vita!

Nessuna pace per la polizia e per i suoi dirigenti!

Chi non riesce a comprendere questa rabbia puo’ semplicemente tacere!

 

Gruppo surrealista di Atene – 
fine dicembre 2008

proiezione di AMERICAN HARDCORE

VENERDì 10 APRILE, H.20.30

presso lo spazio di documentazione IL GRIMALDELLO
in via della Maddalena 81r

proiezione del documentario:

AMERICAN HARDCORE
THE HISTORY OF AMERICAN PUNK ROCK 1980-1986

"PIÙ DURO, PIÙ VELOCE, PIÙ AD ALTO VOLUME!"

"…l’hardcore punk non fu solo musica, ma una forma di protesta
contro il regime conservatore del presidente americano Ronald Reagan,
che qui viene raccontato dalla viva voce dei componenti delle punk band
più importanti e da noti artisti quali Moby e Matthew Barney. Una scena
che fu un vero e proprio pugno in faccia alle multinazionali della
musica e al mainstream. Grazie al DO IT YOURSELF, si diffuse
selvaggiamente in pochi mesi in tutti gli Stati Uniti costituendo il
nuovo underground americano.

“L’ho tenuto imbottigliata dentro per anni,
invece di lottare o di piangere.
Adesso è tempo di lasciarla uscire,
il mio punto d’ebollizione sta per arrivare.” SSD

Colonna sonora di e interviste a: BLACK FLAG, MINOR THREAT, DOA, BAD
BRAINS, CIRCLE JERKS, MDC, SSD, CORROSION OF CONFORMITY,SUICIDAL
TENDENCIES, FLIPPER, CRO-MAGS, ADOLESCENTS, 7 SECONDS, MIDDLE CLASS,
AGNOSTIC FRONT, MURPHY’S LAW, YOUTH BRIGADE, GANG GREEN.

dalle ore 19 aperitivo di sottoscrizione

presentazione del libro GLI ARDITI DEL POPOLO

PRESENTAZIONE DEL LIBRO:

“Gli ARDITI DEL
POPOLO”
LA PRIMA LOTTA ARMATA CONTRO IL FASCISMO
(1921-1922)

Sarà
presente l’autore

Andrea Staid

 

La convinzione che la storia la scrivano i vincitori non può spiegare
l’oblio che l’arditismo popolare ha incontrato dalla sua morte ai giorni
nostri.
Sorti su iniziativa di Argo Secondari nell’estate del 1921 con l’intento di
difendere le masse lavoratrici dalle azioni squadristiche dei fascisti, gli
Arditi del popolo si diffondono rapidamente su quasi tutto il territorio
nazionale.
Vi aderiscono migliaia di giovani e di lavoratori di varia tendenza politica,
che vedono nel movimento un efficace strumento di opposizione alla violenza
delle camicie nere.

 

                                                                           
 "Ricordare il passato può
dare origine ad intuizioni pericolose
                                                           
e la società stabilita sembra temere i contenuti sovversivi della
memoria"

 

SABATO 17 maggio, dalle ore 19 con aperitivo