Leggi tutto “La storia del vaccino è un antipasto [Macerie su Macerie]”
Sul green pass (dell’oca)
denunce a GE per “Vedo terra”
Abbiamo appreso che un compagno che ha partecipato all’occupazione dell’università ed alle iniziative delle giornate di luglio al di fuori e contro le infami commemorazioni istituzionali del G8 di genova 2001, ha ricevuto ben tre denunce per “invasione”, presidio e manifestazioni non autorizzate.
A questo link di “Vedo terra” https://www.facebook.com/comestudiogenova/
Le considerazioni del Collettivo che non dimentica le <misure repressive sempre più opprimenti, che hanno colpito tanti e tante compagni/e>, anzi rivendica, rilancia e si presenta all’ingresso della biblioteca universitaria per denunciare <Genova jeans come ennesimo evento che vuole svendere Genova ai turisti, e fare delle sue periferie sociali, una volta ripulite, delle vetrine>.
Condividiamo, facciamo girare ed esprimiamo solidarietà incondizionata ed attiva al compagno ed a tutti e tutte le componenti del Collettivo sotto attacco nel becero tentativo, certamente non nuovo, di intimorire quel combattivo proletariato giovanile che si avvicina alle lotte e le sostanzia con l’occhio sul presente a tutto tondo, non parcellizzato e scevro delle sclerotizzate dinamiche da orticello che spesso depotenziano le lotte cittadine.
Felici della totale mancanza di rimorsi da parte del Collettivo (per altro non avevamo dubbi) ci permettiamo di fare una puntualizzazione su un passaggio del loro testo. La <retorica istituzionale deconflittualizzante> non è tipica dei sinistri degli ultimi vent’anni, ma ha radici profonde e contribuì a portare in carcere migliaia di compagni e compagne negli anni ’70 ed ’80. Alcuni incarcerati per decenni.
Grazie ragazze e ragazzi dalla nostra comunità desiderante.
GE 2001: Qualcuno in Parlamento, qualcuno in galera
Segue lettera di Marina da Zapruder #54, dal sito di Supporto Legale. Nulla da aggiungere.
“A partire dalla fine degli anni novanta, gli incontri tra i leader dei paesi a economia avanzata divennero un’arena in cui dimostrare il dissenso verso le scellerate politiche neoliberiste. Gli appuntamenti in giro per il mondo assunsero presto un aspetto liturgico. Lo scopo era inseguire i potenti per disapprovare la globalizzazione economica con azioni di protesta “globalizzate”. Il G8 di Genova si inquadrava nel medesimo scenario ma si configurava al tempo stesso come il grado più elevato nell’organizzazione dei controvertici. Di fatto il cosiddetto movimento dei movimenti vide nelle strade di Genova l’agorà in cui non solo manifestare contrarietà alle politiche liberiste sempre più selvagge, ma anche esporre le proposte elaborate durante il Forum sociale mondiale di Porto Alegre. Dal quel progetto nacquero le ambizioni egemoniche del movimento no global (Gsf). In altre parole, portare le istanze riformiste in una piazza democratica sgombra il più possibile da altre argomentazioni politiche, insieme alle differenti strategie nella gestione del conflitto sociale. Autonominatisi interlocutori delle istituzioni, essi pretesero il privilegio di pianificare nei dettagli le mobilitazioni genovesi garantendosi altresì l’attenzione dei riflettori e il ruolo da protagonisti. Al bando ogni velleità internazionalista, i mesi prima del vertice furono attraversati da un susseguirsi di dispute all’interno del movimento per l’egemonia politica, tra chi voleva sovradeterminare e chi voleva autodeterminarsi in previsione del controvertice, nonché da una sequela di negoziati con le istituzioni. A un certo punto, sembrava di trovarsi di fronte a galli nel pollaio che si azzuffavano per una briciola di visibilità, sordi a qualsiasi rivendicazione che non fosse di loro emanazione, ignorando tutto ciò che voleva alimentare il dibattito e che proveniva dalla base delle organizzazioni antagoniste. Del resto per comprendere bene ciò che accadde durante le discusse giornate genovesi è opportuno analizzare la dimensione politica che anticipò e permise la costruzione dell’evento, comprese le influenze ideologiche determinanti lo svolgersi delle manifestazioni. Leggi tutto “GE 2001: Qualcuno in Parlamento, qualcuno in galera”
MONTE BEIGUA (SV): CAMPEGGIO CONTRO TITANIO
Contro Green pass…e tutto il resto
Assurdo Cineteca Angelo Ballostro
Così gradito alle sacre istituzioni…
NATASCIA IN SCIOPERO DELLA FAME DAL 16 GIUGNO
NATASCIA NUOVAMENTE TRASFERITA A S. MARIA CAPUA VETERE
Leggi tutto “NATASCIA NUOVAMENTE TRASFERITA A S. MARIA CAPUA VETERE”
GENOVA: PRESIDIO VIANDANTE CONTRO LA SORVEGLIANZA SPECIALE
Solidali Disfor occupato
ALTRA RICHIESTA DI SORVEGLIANZA SPECIALE A GENOVA
Il 20 aprile è stata notificata una nuova richiesta di sorveglianza speciale ad una compagna genovese, a distanza di soli tre mesi dall’applicazione di quella richiesta precedentemente per un’altra compagna. L’impianto accusatorio è ben chiaro: Leggi tutto “ALTRA RICHIESTA DI SORVEGLIANZA SPECIALE A GENOVA”
25 aprile: LIBERI TUTTE E TUTTI
sgomberato chez jesoulx
Brutto risveglio questa mattina alla ex casa cantoniera di Oulx, divenuta, dopo l’occupazione del dicembre 2018, un rifugio autogestito per la gente in viaggio.
All’alba polizia in antosommossa, digos, vigili del fuoco e Croce Rossa hanno circondato il rifugio.
https://radioblackout.org/2021/03/sgomberato-chez-jesoulx/
https://www.facebook.com/Chez-JesOulx-Rifugio-Autogestito-362786637540072/videos/1917507261665769
23/03/2021: ciao Sante!
ERA NATO NEL1938 a Castellaneta, in provincia di Taranto. Da lì, dopo anni in un orfanotrofio, a 13 anni era riuscito a raggiungere sua madre a Torino. Gli anni Cinquanta nelle città operaie, soprattutto Torino e Milano, sono anni di passaggio. La base comunista, come racconterà Primo Moroni ricostruendo quella composizione di classe , non ha ancora smesso di attendere l’ora X. Nelle intercapedini delle fabbriche che erano state occupate alla fine del fascismo sono nascosti piccoli arsenali: intemperanze che il Pci togliattiano tollera appena confidando nella lenta evoluzione del suo popolo verso la lotta democratica. In questo clima, dieci anni prima del Sessantotto e molto prima che nascessero le formazioni armate, Sante Notarnicola si unisce a Pietro Cavallero. Rapinano banche e gioiellerie, dirà in seguito, «per raccogliere denaro a favore dei movimenti di liberazione nei paesi coloniali» e «mettere in risalto l’inefficienza della polizia ridicolizzarla».
https://contropiano.org/news/politica-news/2021/03/23/sante-notarnicola-dal-vivo-0137428