E’ passato un anno dalla morte in carcere di 14 detenuti ammazzati per mano dello Stato durante le rivolte avvenute mentre ovunque si moriva per COVID E, NELLE GALERE, DETENUTI E DETENUTE – SENZA COLLOQUI CON I FAMILIARI, QUINDI SENZA PACCHI DI CIBO, E SENZA DISPOSITIVI DI PROTEZIONE – venivano infettati dagli agenti della Penitenziaria. Questa strage è stata denunciata da alcuni detenuti che, proprio per questa denuncia, hanno subito ulteriori pesantissime intimidazioni.
Un’altra strage senza spari, ma anche questa con qualche botta in testa durante gli scioperi, è stata quella dei lavoratori costretti a lavorare spalla a spalla con ammalati e anziani come nei magazzini di stoccaggio delle merci.
Durante questo anno tutto è peggiorato sia in carcere che fuori fino ad arrivare al “nuovo” governo Draghi, con i suoi ministri, sottosegretari e capi delle “stanze dei bottoni” provenienti da banche, colossi della produzione di armi e sistemi di controllo, se non dall’esercito e dalla polizia.