ENI è un ottimo affare! Questo dicono gli analisti di Deutsche Bank. Il perché lo sappiamo: il supergiant a gas egiziano, ZOHR, è entrato in produzione da alcuni mesi, forte di un potenziale di risorse di gas di 850 miliardi di metri cubi. Entro il 2019 perforerà 20 pozzi e potrebbe portare a breve l’Egitto all’autosufficienza se non all’esportazione.
ZOHR è solo uno dei sette progetti record di ENI, progetti che tendono a integrare le fasi di esplorazione e di sviluppo (esplorazione, studi di giacimento con modelli 3D, progettazione di ingegneria e approvvigionamenti) garantendo risparmi ai vari Stati che, volentieri, aggiudicano le gare al colosso Italiano. Gli altri progetti vengono sviluppati in Angola, Congo, Ghana e Indonesia.
Dopo l’acquisizione ENI ha ceduto il 30% di ZOHR ai russi ed il 10% agli inglesi. Ottima strategia affinché l’Italia resti sempre coinvolta nelle scelte strategico/militari di tutti i paesi già coinvolti nella distribuzione delle risorse e nelle guerre del quadrante africano-medio orientale.
Strategia ancora migliore da parte di ENI è quella culminata nell’acquisto del 23% dell’immenso giacimento petrolifero congolese Marine XI per 15 milioni di dollari a fronte di un valore reale di 430 milioni. La corrotta cricca di governo locale (che fa sopravvivere metà della popolazione con 1 euro al giorno) non ha certamente avuto problemi ad affidarsi, per curare i personali interessi, ad un sistema di prestanome che ha garantito l’anonimato di tutti.
Queste sono solo le ultime perle di ENI e delle altre imprese di bandiera che cercano di preservare e allargare i loro affari ricorrendo a qualunque signoria delle varie guerre locali, jihadisti compresi.
Guerra all’esterno e militarizzazione della società, proliferazione dei gruppi neofascisti e razzismo segnano sempre di più il nostro presente….
Mercoledì 18, dalle 18, allo spazio di documentazione Il Grimaldello, via della Maddalena 81r
presentazione delle iniziative:
Sabato 21 aprile: Milano, assemblea pubblica ore 14,00 presso il Circolo ARCI Corvetto, via Oglio 21
con interventi di analisi sulle “missioni” in Libia e in Niger e sulle loro ricadute qui, su alcune esperienze di resistenza in corso e su prospettive di lotta internazionale
Sabato 5 aprile: Milano, corteo ore 15,00 davanti alla stazione centrale
contro l’ENI, le sue devastazioni e le sue guerre. Il corteo terminerà in via Imbonati angolo via Bovio
La giornata si concluderà con l’aperitivo e sarà visibile, in piccolo formato, la mostra preparata per l’assemblea di Milano
Attacchiamo i padroni (prima gli italiani)