denunciati (decreto Salvini) 19 lavoratori e solidali in lotta alla NEW GEL

Dopo i tre giorni di sciopero indetto dal Si Cobas alla NEW GEL ed i picchetti dei lavoratori contro il nuovo infame contratto che allunga a 58 ore l’orario settimanale (introducendo anche un forfait quotidiano di 15 minuti di straordinario) è arrivata la PRIMA APPLICAZIONE DEL DECRETO SICUREZZA BIS. Diciannove i denunciati per manifestazione non autorizzata, blocco stradale e violenza privata: in realtà per i picchetti. La violenza privata, al di là dell’iper sfruttamento, l’hanno subita i lavoratori: uno è stato schiaffeggiato ed un altro investito.

Il Decreto sicurezza che, come più volte scritto, ha di fatto sistematizzato la guerra contro i migranti ed i poveri, ha una profonda natura anti operaia che mira, tra l’altro, ad impedire gli scioperi non indetti dai sindacati filo padronali.

Solidarietà incondizionata ai lavoratori in lotta ed a tutti i denunciati.

Sicuri che i provvedimenti repressivi, come i mancati rinnovi dei contratti a tempo determinato, non incideranno per nulla sulla determinazione di chi non è disposto a svendere la propria dignità, siamo complici e solidali con chi rifiuta ogni omologazione e si impegna quotidianamente nell’affermazione dell’autonomia della propria classe.

Segue il comunicato del Si Cobas di Genova…
NEW GEL: LE DENUNCE NON FERMERANNO LA LOTTA!
NO ALLO SFRUTTAMENTO! NO AL DECRETO SALVINI!
Apprendiamo in queste ore a mezzo stampa – all’indomani della grande assemblea cittadina in solidarietà proprio a questi ai lavoratori New Gel, che ha coinvolto tantissimi lavoratori, solidali, militanti di altre strutture sindacali, politiche e sociali di questa città – la notizia delle 19 denunce partite contro lavoratori, militanti sindacali e solidali a seguito degli scioperi e dei picchetti effettuati presso questa azienda a fine agosto.
Ancora una volta la mannaia repressiva ricade su quei lavoratori che hanno alzato la testa e dopo anni di brutale sfruttamento rivendicano la libertà di non farsi scegliere dal datore di lavoro la propria rappresentanza sindacale, che rivendicano la libertà di non accettare accordi bidone firmati da sindacati compiacenti e rivendicano il diritto a una stabilizzazione del personale dopo anni di precariato insieme ai velati ricatti sul rinnovo.
Oggi la repressione può vantare uno strumento in più, il Decreto Sicurezza Bis di Salvini, che a nome della “sicurezza”, offre nuovi strumenti repressivi a padroni e questure per reprimere le legittime lotte dei lavoratori, andando di fatto ad attaccare e mettere in discussione la possibilità di mettere in campo scioperi veri e dunque l’agibilità politica e sindacale dei lavoratori dentro e fuori i posti di lavoro.
In questi mesi si é provato a piegare questi lavoratori con continue aggressioni verbali e fisiche, con le quotidiane vessazioni sul lavoro oltre che con la pioggia di lettere di contestazione disciplinare. Ora si prova con le denunce – tanto invocate dalla stessa Cisl la quale, però, in tutti questi giorni non si é degnata di dire una sola parola in appoggio dei lavoratori ai quali non sono stati rinnovati i contratti, non ha preso posizione a proposito del fatto gravissimo di un lavoratore investito volutamente dalla macchina di un crumiro durante il picchetto o in generale sulle pessime condizioni di lavoro in azienda.
Ora si prova con l’applicazione per la prima volta – almeno a Genova – del decreto sicurezza e del suo portato repressivo, svelando nei fatti la natura profondamente anti – operaia di questi dispositivi, funzionali esclusivamente a difendere sfruttamento e profitto, ma svelando anche la fretta di voler schiacciare ora e subito la lotta sorta in New Gel.
Perché quello che fa veramente più paura a padroni, sindacati compiacenti e a chi opera per il mantenimento di questo status quo é il continuo allargamento della solidarietà che questi lavoratori e la loro lotta sta ricevendo. Lo si era registrato già durante gli scioperi, lo si é visto nell’assemblea cittadina di ieri dove tantissimi lavoratori di altre aziende (logistica, pulizie, Porto, pubblico impiego, ecc…), militanti sindacali e politici hanno portato la solidarietà a questi lavoratori, mandando il messaggio che non sono soli, che se si uniscono le forze sul territorio, é possibile rimettere in discussione le condizioni dello sfruttamento a cui gli operai sono sempre più sottoposti. La lotta, a padroni e sindacati complici, fa paura!
Le denunce vorrebbero fermare questo. Le denunce vorrebbero evitare l’allargamento di questa lotta, l’avvicinamento di altri lavoratori che subiscono in tante altre aziende sul territorio le medesime condizioni di ricatto e sfruttamento. Le denunce vorrebbero riportare nel recinto questi lavoratori, isolarli dagli altri, per poi macellarli. Non ce la faranno.
Con la determinazione dei lavoratori e la solidarietà raccolta la lotta va avanti! Una lotta che assume al di là della vertenza aziendale connotati sempre più generali e politici. Una lotta che mette al centro certo la battaglia contro l’allungamento dell’orario di lavoro, contro il taglio dei salari e la devastante precarietà; ma è soprattutto una lotta che per la prima volta a Genova si scaglia nella pratica – e non solo a parole – contro quei dispositivi repressivi – dal decreto Minniti a quello Salvini – che vorrebbe annichilire la lotta operaia riportando le lancette dell’orologio agli anni ’50. La lotta degli operai New Gel diventa così la lotta di tutta una nuova leva operaia che alza la testa e rivendica, senza mediazioni di sorta, i propri diritti.
Contro i padroni e i sindacati collaborazionisti!
LA LOTTA CONTINUA!

Published by grimaldello

dall'aprile 2006, nel cuore del centro storico di genova LA NOSTRA POSIZIONE E' QUELLA DI COMBATTENTI TRA DUE MONDI: UNO CHE NON RICONOSCIAMO, L'ALTRO CHE NON ESISTE ANCORA. OCCORRE FAR PRECIPITARE IL LORO SCONTRO, AFFRETTARE LA FINE DI UN MONDO, CONTRIBUIRE ALLA CRISI IN CUI RICONOSCERE I NOSTRI AMICI. "IL GRIMALDELLO" E' PENSATO PER QUESTO, UNO SPAZIO DOVE PROVARE A SCARDINARE LA PASSIVITA' E L'ALIENAZIONE A CUI IL CAPITALISMO CI COSTRINGE NEL QUOTIDIANO.