In ricordo di Augusto “Tino” Viel

Questo il messaggio diffuso in occasione della morte di Tino, avvenuta il 28 novembre 2017.

“Da qualche ora Tino non è più con noi. Come molti sanno era ammalato da un po’, ma no, non ci diamo pace. Tino era un compagno ed un amico al quale non riusciamo a rinunciare.

Speriamo che molti e molte siano presenti al funerale, per questo diamo la notizia per tempo anche se ancora non sappiamo se questo si terrà giovedì o venerdì presso il tempio laico del cimitero di Staglieno a Genova.

Domani daremo ragguagli.

Le ultime parole che gli abbiamo sentito dire sono state “forza Lioce”, poco prima che partissimo per l’Aquila*. E con questo abbiamo detto tutto”

 

* il 24 novembre 2017 vi fu un presidio davanti tribunale e carcere de L’Aquila in occasione della terza udienza del processo contro Nadia per “battiture”. vedi Campagna “Pagine contro la Tortura”


Seguono alcuni messaggi di vicinanza ed iniziative. Non elenchiamo tutti i messaggi postati sulle pagine di Facebook e che, in parte, ci sono stati poi inviati via mail da alcuni volenterosi. Ringraziamo ancora

Ciao Tino!

Augusto Viel (Tino per tutti i compagni e gli amici) è morto martedì 28
novembre e stamane si è svolto al cimitero di Staglieno a Genova il
saluto laico. Il freddo pungente e poi la neve hanno voluto salutarlo ma
quello che resta pensando a lui, è un grande calore umano.

Fuoricontrollo aveva avuto la fortuna di incontrarlo e conoscerlo
diversi anni fa ed il suo racconto circa l’esperienza della cosiddetta
Banda XXII Ottobre era stato appassionante e coinvolgente, affascinando
tanti giovani compagni. Soprattutto non c’era alcuna retorica e la sua
prospettiva era sempre quella della lotta, nessuno spazio per
l’ipocrisia né per la “comoda” patina del non-detto a cui fanno ricorso
troppi ex-rivoluzionari. Come ogni rivoluzionario si era fatto il
carcere dello stato borghese che si vendica contro i suoi nemici
cercando di piegarli. Con lui non c’era riuscito.

Tino era un proletario e rivoluzionario come forse non ce ne sono più.
Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta aveva raccolto
l’eredità della lotta armata partigiana contro il nazi-fascismo con
coraggio e determinazione, lotta che era nata per fare la rivoluzione e
non per dare spazio agli sciacalli del compromesso e della carriera
politica. La lotta di Tino si inscriveva nella prospettiva finalizzata
alla sovversione dell’ordine capitalista, per la liberazione degli
esseri umani e del vivente. I pochi decenni trascorsi da allora sembrano
secoli nella miseria dell’oggi, dominato ancor di più da ingiustizia,
sfruttamento, morti ammazzati nel silenzio e nell’indifferenza e dominio
del capitale sotto il segno del lurido lucro.

Ma forse anche il segno che Tino ha lasciato contribuirà a formare
compagni con analoga determinazione. Oggi ve n’è tanto bisogno. Al più
presto.

Non possiamo far altro che abbassare il capo pensando a Tino: la sua è
una perdita enorme. Ricorderemo sempre la sua umanità, la sua coerenza
ed onestà, la sua indisponibilità al compromesso.

Tino se ne è andato a testa alta. Noi lo salutiamo a pugno chiuso. Con
la tristezza nel cuore.
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fuori controllo


Serata commemorativa dopo un mese (ex-latteria occupata)


Il 17 febbraio 2018, in occasione dello spettacolo teatrale “Animali di periferia”, in scena al Teatro Ortica di Genova, è stato distribuito il  volantino:

Per amor di coerenza, diffondiamo il testo di una lettera scritta da Tino Viel in concomitanza con l’uscita del libro “Animali di periferia”.

Il sottoscritto Augusto Viel,  più conosciuto come Tino, ripudia con piena coscienza il libro “Animali di periferia” di Donatella Alfonso, testo con tanto di prefazione di  Nando Dalla Chiesa, figlio del ben noto generale.
Preciso che non nutro nei confronti di Nando Dalla Chiesa sentimenti di astio particolare dovuti al fatto che suo padre si rese responsabile  della repressione e della morte di tanti compagni.
L’utilizzo dei testi delle interviste di Donatella Alfonso è stata pilotato dal PD e Augusto Viel c’è cascato come un belinone fiducioso della presenza di Mario Rossi e Gino Piccardo che, invece, conoscevano dagli inizi gli intenti della giornalista e del partito.
Già il titolo del libro mi angoscia: Tino non si ritiene un animale, ma un compagno cresciuto nella sua rabbia sociale e rivendica il percorso della XXII ottobre, meteora dirompente contro il potere stragista.
Per finire (ma la vicenda è tutt’altro che finita…. c’è ancora da dire, questa è solo una ciliegina) voglio ricordare in particolare il compagno Riccardo Dura, vissuto anche lui col sangue agli occhi. Era un mio amico e compagno, c’eravamo conosciuti nel ‘67 nella  sede del gruppo marxista leninista di Genova Pegli. Riccardo, dopo il mio arresto, andava appena poteva a trovare mia madre, sfidando i controlli. Quando è stato massacrato, vigliaccamente nel sonno, mia madre ha pianto come se fosse un suo figlio.

Onore ai compagni  ammazzati in via Fracchia dagli uomini di Carlo Alberto dalla Chiesa.
Per ultimo: Tino non fa paranza con nessun gruppo, va dove si sente di andare.

Purtroppo Tino è morto ultimamente. Ma continuerà a vivere per i compagni che lo portano nel cuore e ad andare ovunque con loro.

 (nella foto l'eccidio di Via Fracchia)

Pubblicato da grimaldello

dall'aprile 2006, nel cuore del centro storico di genova LA NOSTRA POSIZIONE E' QUELLA DI COMBATTENTI TRA DUE MONDI: UNO CHE NON RICONOSCIAMO, L'ALTRO CHE NON ESISTE ANCORA. OCCORRE FAR PRECIPITARE IL LORO SCONTRO, AFFRETTARE LA FINE DI UN MONDO, CONTRIBUIRE ALLA CRISI IN CUI RICONOSCERE I NOSTRI AMICI. "IL GRIMALDELLO" E' PENSATO PER QUESTO, UNO SPAZIO DOVE PROVARE A SCARDINARE LA PASSIVITA' E L'ALIENAZIONE A CUI IL CAPITALISMO CI COSTRINGE NEL QUOTIDIANO.