IL TERRORISMO BANALE DELLA BORGHESIA E DEGLI SPECULATORI
E’ ormai risaputa e smascherata la tattica praticata dai politucoli moderni che si lanciano in grossolane sparate, amplificate dai media, per giungere a risultati altrimenti di “complicata” realizzazione. Così, da qualche tempo, si appioppano DASPO urbani, severi provvedimenti ad hoc per reprimere il degrado, cioè per tenere a distanza di turistica vista i venditori, i parcheggiatori, i lavavetri, chi è costretto a rovistare nella rumenta per campare, così come la scritta o la locandina sui muri, allo scopo di rafforzare, quantomeno, la presenza militare e una
repressione dal sapore sempre più reazionario nella città.
Il Decreto Minniti per l’applicazione del daspo urbano prevede, infatti, che i sindaci possano aumentare i controlli del territorio anche tramite la polizia municipale, la quale – se non bastassero poliziotti, carabinieri, guardia di finanza ed esercito – sarà sempre più attivamente impegnata per allontanare chi, semplicemente con la sua presenza, evidenzia il disagio borghese di una città nei riguardi della povertà che tenta di nascondere sotto kilometri di ridicole passatoie rosse.
Per chi non vuole o non può uniformarsi agli standard della città-vetrina del turismo si aggiungono l’allontanamento dal luogo del “delitto” e la multa esorbitante alle consuete misure repressive: già da mo’, infatti, si rifilano multe, con un accanimento tale da rasentare la persecuzione, a chi chiede qualche spicciolo o cammina bevendo una birra, già da mo’ si dà la caccia a chi scrive sui muri o attacca locandine per comunicare senza mediazioni.
La guerra ai poveri, guerra di classe, ai tempi del turismo come in quelli del nazifascismo, assume, tra gli altri, i contorni della campagna moralista condotta con burocratico rigore per la “normalizzazione” e la sicurezza, mentre in realtà il suo unico scopo è la tutela dei capitali e della speculazione.
Al problema della casa e del caro affitti si risponde con gli sgomberi, alle dinamiche dei flussi migratori con rastrellamenti, fermi, rimpatri, controlli mirati e assillanti, ai “girovaghi” con fogli di via, perché i poveri, nelle Disneyland del turismo, non devono proprio farsi vedere. Rovinano il panorama e disturbano il piano, ispirato a teorie liberiste ultra-radicali, di favorire speculatori e intrallazzoni, piano tenacemente portato avanti dagli apparati repressivi ed esaltato dai paladini del decoro e della gentrificazione, tra i quali si distinguono i
“nuovi” imprenditori, i proprietari di catene di alberghi e b&b, immobiliari, armatori, banche e curia.
Insomma, sotto il Daspo urbano, niente di nuovo.
PS: l’ordinanza comunale che vieta di bere alcol è stata sospesa a Trento in occasione dell’adunata degli alpini. Il «degrado», è stato spacciato per «festa», «amicizia», «solidarietà». Trattandosi di Alpini nessuna critica, nessun DASPO, mentre le donne molestate sono state accusate di essere mignotte bugiarde.
GUERRA ALLA GUERRA CONTRO I POVERI
Spazio di Documentazione Il Grimaldello Via della maddalena 81r
Frontedegrado
Ghetto people