Sabato dalle 18, presso Il Grimaldello, aperitivo benefit per gli arrestati durante l’operazione Scintilla e proiezione del documentario“Mañana Inshallah”. Tre racconti dalla frontiera di Ceuta e Melilla, luogo simbolo della cosiddetta “accoglienza” europea
Ieri NON è stato confermato l’arresto delle compagne e dei compagni fatti prigionieri (come dichiarato dallo stesso questore) a seguito della bellissima manifestazione di sabato scorso a Torino, manifestazione che seguiva lo sgombero dell’Asilo occupato. Naturalmente, però, tutte/i sono sottoposti a misura cautelare e dovranno recarsi a firmare quotidianamente presso i commissariati.
Oltre a quel partecipatissimo corteo è stata immediatamente dimostrata solidarietà, all’Asilo ed a chi è stato arrestato, in molte altre città italiane e non. In allegato le immagini relative ad Atene ed al Messico. Inoltre a Torino è stato fatto un saluto davanti al carcere delle Vallette ed è stato interrotta l’udienza, tenuta nell’aula bunker, relativa all’operazione Scripta Manent che vede accusati compagne e compagni anarchici di costituzione e partecipazione ad associazione sovversiva (270 bis), alcuni reati specifici nonché istigazione a delinquere ed apologia di reato per articoli, siti, blog e progetti editoriali anarchici. Operazione ormai tutta tesa a processare gli ultimi vent’anni di storia dell’anarchismo e della solidarietà anarchica come dimostrato dal pubblico ministero Sparagna che continua a produrre “nuove prove” ad ogni udienza aggiungendo capi di imputazione. Anche in questa occasione i solidali presenti – cacciati brutalmente dall’aula – si sono allontanati gridando “giù le mani dall’Asilo”.
Dallo sgombero del posto occupato da 24 anni sono in carcere quindi altre sei persone, anch’esse accusate con l’art. 270bis di associazione sovversiva principalmente per le lotte contro i centri di detenzione e rimpatrio per i migranti oltre che contro la gentrificazione dei quartieri storici popolari di Torino. Questa indagine (operazione “Scintilla”) coinvolge una trentina di persone. E già, per dirla di nuovo con il questore, l’Asilo “non era un centro sociale normale ma la base logistica di una cellula che propugna la sovversione dell’ordine democratico partendo dalla protesta di piazza”. Per dirla come pensiamo noi, non ci stupisce che chi sta facendo campagna elettorale sulla pelle dei migranti respinti (che preferiscano farli morire in mare o nei lager libici dove, da dopo il decreto Minniti, sono state detenute più di un milione di persone) ritenga pericolosi coloro che costantemente lottano contro il capitalismo che affama le persone, devasta con le guerre e saccheggia, tramite le imprese di bandiera, interi paesi. Qualcuno ha invocato contro i manifestanti solidali di sabato un po’ di scuola Diaz, qualcun altro li ha definiti antidemocratici come se qualche compagno o compagna si potesse definire offeso di non appartenere alle fila di coloro che, con la loro democrazia, fanno la guerra ai poveri e la chiamano riqualificazione.
Ricordiamo che le/gli occupanti hanno resistito 36 ore sul tetto ed avranno l’udienza del tribunale del riesame tra una quindicina di giorni. La struttura è stata resa inutilizzabile con le solite modalità di distruzione all’interno e muratura di porte e finestre.
Sempre ieri agenti in borghese e celerini hanno bloccato un tram in mezzo al mercato di Porta Palazzo per identificare una decina di compagni che stavano raggiungendo un presidio indetto per contestare la sindaca sottoscorta. Sul tram elargiti spintoni e scudate. Poi decine di blindati hanno creato una vasta zona rossa attorno a Palazzo di Città il cui confine si è esteso fino a piazza Statuto. Nel frattempo continuavano a rimanere in piedi i check-point in Aurora, nelle vie adiacenti all’Asilo, e il presidio si è quindi trasformato in un corteo che si è diretto verso questo quartiere, militarizzato ormai da un settimana.
Oggi la giornata inizia con l’abbattersi della censura intorno a Macerie: è infatti stata chiusa la pagina facebook di Macerie, dal cui sito web abbiamo tratto gli aggiornamenti di ieri.
In ogni caso la solidarietà di questi giorni ha fatto naufragare i tentativi di fare terra bruciata attorno agli arrestati e dividere i manifestanti in buoni e cattivi. Sarà importante tenere il ritmo. Andiamo avanti così.