(Lug-2018) Presidio Anti DASPO

“NELLA GUERRA TRA POVERI ESISTE UNA SOLA CATEGORIA
DI VINCITORI: I RICCHI”

Il DASPO urbano, ora elogiato da Salvini e fascisti di ogni risma, in realtà fa parte del cosiddetto pacchetto sicurezza varato dal sinistro Minniti a febbraio del 2017, quindi in perfetta continuità con l’allora governo tecnico Gentiloni.
Non si tratta dunque di una novità bensì di una sistematizzazione di uno stato di cose.
Come gli accordi di Minniti con i trafficanti libici sono stati preceduti dalla legge Bossi-Fini contro gli immigrati e dalla Turco- Napolitano con l’istituzione dei CPT, ogni governo, sia di centro destra che di centro sinistra come il nuovo esecutivo giallo-verde, porta avanti le stesse politiche sicuritarie e xenofobe.
L’odio contro l’immigrato è il migliore diversivo per nascondere quelle che sono le contraddizioni reali: uno stato che, sul fronte esterno, bombarda, stupra e tortura nei lager in Libia mentre, sul fronte interno, schiavizza gli immigrati per due euro l’ora negli assolati campi del sud o, quando non lascia che affoghino in mare, li trasforma in forza lavoro gratuita per ripulire le cartacce lasciate dai ricchi ad Albaro o per eliminare scritte e locandine “degradanti” dai muri del centro storico, arricchendo così le cooperative del già florido business dell’accoglienza.
Il DASPO urbano, quindi, non è altro che l’ennesima espressione giuridica del rapporto di forza fra Stato e proletari, espressione volta a mantenere salde le redini del dominio attraverso maggiore controllo, guerra tra poveri, deliri securitari, affinamento e capillarizzazione degli apparati repressivi dispiegati, in particolare, negli agglomerati dove le contraddizioni di classe potrebbero essere più evidenti e costituire una polveriera sociale. Proprio la morfologia di alcuni luoghi, come il centro storico, infatti, costituisce un problema per il potere.

Il processo di riqualificazione dei quartieri, teso a renderli più consoni allo sviluppo del turismo e del mercato, vorrebbe cancellare le espressioni più vive e popolari per sostituirle con una vetrina asettica a cui i suoi abitanti storici non potranno più accedere.
Ecco quindi che la retorica di Genova città del turismo e promotrice di lavoro e progresso crolla come un castello di carte. Chi potrà usufruire dei benefici portati dall’industria del turismo saranno sempre gli stessi: chi ha potere economico.
E’ emblematico il fatto che le stesse regole pro decoro e sicurezza siano state annullate in concomitanza con l’evento promosso da Costa Crociere con il mega scivolo in via XX Settembre.
Ma, tra una scivolata e l’altra, le ronde di carabinieri, alpini e polizia locale continuano ad intensificarsi rendendo la nostra città sempre più militarizzata e monitorata da telecamere mentre le condizioni sui posti di lavoro peggiorano: i 300 morti dall’inizio del 2018 stanno lì a dimostrarcelo.
Ma, logicamente, è più semplice prendersela con un immigrato che ogni giorno deve affrontare il ricatto della propria clandestinità, con chi beve una birra per strada, o con chi, per campare, è costretto a vendere rose, piuttosto che con i padroni.
Per chi, invece, non ci sta e vuole combattere, ben presto verranno adottate altre nuove misure e armi. Ad esempio anche a Genova, in un prossimo futuro, verrà affiancato il taser al già imponente armamentario delle forze dell’ordine. Un’arma di tortura e comunque letale che in nord America ha già prodotto un migliaio di morti dal 2001 ad oggi.

GIOVEDì 19 LUGLIO IN PIAZZA SANT’ELENA
PRESIDIO CONTRO IL DASPO URBANO,
NO ALLA GUERRA TRA POVERI!

Pubblicato da grimaldello

dall'aprile 2006, nel cuore del centro storico di genova LA NOSTRA POSIZIONE E' QUELLA DI COMBATTENTI TRA DUE MONDI: UNO CHE NON RICONOSCIAMO, L'ALTRO CHE NON ESISTE ANCORA. OCCORRE FAR PRECIPITARE IL LORO SCONTRO, AFFRETTARE LA FINE DI UN MONDO, CONTRIBUIRE ALLA CRISI IN CUI RICONOSCERE I NOSTRI AMICI. "IL GRIMALDELLO" E' PENSATO PER QUESTO, UNO SPAZIO DOVE PROVARE A SCARDINARE LA PASSIVITA' E L'ALIENAZIONE A CUI IL CAPITALISMO CI COSTRINGE NEL QUOTIDIANO.