Il 21 novembre presso il campo base di Trasta ed il 22 novembre in piazza Pontedecimo ci furono due presidi per ricordare che alcuni nostri compagni erano sotto processo e rischiavano 9 anni e 6 mesi di detenzione per un sabotaggio avvenuto all’interno del cantiere TAV in Valdisusa nella notte del . L’accusa non era tanto l’aver dato alle fiamme un compressore, quanto TERRORISMO.
I pubblici ministeri Andrea Padalino e Antonio Rinaudo di Torino avevano, per l’ennesima volta, tentato di difendere, con codice penale alla mano, gli interessi dei devastatori di turno. Una condanna così pesante avrebbe potuto spaventare e dividere il movimento NO TAV che all’unisono, invece, rivendicò l’azione.
Anche noi ribadimmo che attaccare alcuni di noi voleva e vuole dire attaccare tutti e che nessuno sarebbe stato lasciato solo davanti alla repressione. Perché quella splendida notte di maggio c’eravamo tutti. Noi, da sempre consapevoli che il Terzo Valico ligure/piemontese e l’alta velocità in Val di Susa sono pezzi del medesimo progetto di devastazione e sfruttamento del territorio, entrambi conseguenze dell’attuale modello di sviluppo, strumentale a che gli interessi di pochi schiaccino quelli dei molti.
Le lotte sociali vengono bollate come “ipotesi criminali”. Ma i criminali stanno dall’altra parte.
E sono quelli che ci ritroviamo anche oggi davanti, quelli che, oltre a portare avanti un irreversibile danno ecologico, mettono i proletari gli uni contro gli altri con il ricatto del posto di lavoro. Quelli che espropriano terreni, fanno lavorare giorno e notte, fanno dormire nei container e non prevedono un uscita di emergenza da un cantiere. E chi, asservito o schierato, li difende con la repressione.
Non abbiamo altra via che resistere allo scempio, prevenire la morte, lottare contro il terrore. E 4 uova, una scritta, un presidio davanti ad un cancello sono, tra l’altro, strumenti minimi, purtroppo tutt’altro che sufficienti.
In questi giorni abbiamo ricordato la strage di stato del 12 dicembre e tutte le stragi di stato che quotidianamente avvengono nelle acque del mediterraneo, sulle strade, i dirupi, i binari lungo i confini.
Eppoi ci dicono che l’Alta Velocità unisce……… CHI? Soli politicanti e speculatori.